Dipingere significa per me ricercare qualcosa di nuovo, individuare nella realtà gli aspetti più profondi per poi dare forma alle mie emozioni.
Autodidatta, dopo aver frequentato corsi di formazione professionale quali ceramica, disegno e affresco su tela, da diversi anni frequento la Scuola d’Arte presso il Centro Artistico e Culturale di Palazzolo sull’Oglio tenuta dal Maestro Primo Formenti. Contemporaneamente ho iniziato un’attività espositiva in numerose mostre e concorsi.
Nel percorso di ricerca tento di allontanarmi dal figurativo, ma la figura è sempre sull’orlo, mi appartiene, nella ricerca di equilibrio delle forme e dei colori. Esiste da un lato la necessità di esplorare ciò che sta al di là di quello che si percepisce, ma dall’altro appare il bisogno di trovare tutto questo nella rappresentazione dell’animo umano. Lo schema spesso è delineato: è quello di un viso femminile intimo e vitale.
I volti si prestano ad un’analisi che è lo specchio non del nostro corpo ma di ciò che esiste dentro: espressione e allo stesso tempo superamento di un dolore, domanda e risposta di un disorientamento, tempo sospeso e tempo che scivola via.
E’ importante aprirsi verso l’esterno per cogliere gli stimoli che arrivano e mandarne di propri. Mentre si intraprende questo percorso, tutto ciò perde i propri contorni riducendosi a colori, segni e contesti, al fine di raggiungere quell’armonia che nasce da un gioco di opposizioni al confine tra ordine e caos.
Del resto risulta difficile amministrare e dominare il proprio lavoro in un percorso fatto di salti e passaggi, di certezze e di dubbi, seguendo ciò che l’estro e l’animo mi indicano. Motore di tutto questo è solo il grande amore verso la pittura, costante compagna di viaggio della mia esistenza. Nei miei lavori i volti e i corpi raffigurano i sentimenti e le contraddizioni dell’animo umano attraverso composizioni coerenti pur nei loro disequilibri.
Le rappresentazioni della natura vogliono invece analizzare la lacerazione dell’ambiente che ci circonda attraverso particolari e frammenti, ma i frammenti rappresentano anche l’esperienza del vivere quotidiano e la scoperta degli elementi di vulnerabilità.
Risulta comunque difficile tradurre in parole le opere, d’altra parte se i quadri si potessero spiegare non ci sarebbe il bisogno di dipingerli.